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Esposizione Triennale di Arti Visive 2014

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Cari Amici,

alcune considerazioni sull’esperienza romana delle Triennale, con l’aiuto delle parole dell’amica e curatrice Dott.ssa Azzurra Immediato, e di seguito qualche riferimento per avere maggiori informazioni.

L’Esposizione Triennale di Arti Visive 2014, inaugurata lo scorso 6 giugno dal Presidente Onorario dell’Associazione La Rosa dei Venti, il critico e storico dell’arte Daniele Radini Tedeschi, accompagnato da importanti nomi dell’arte contemporanea, tra cui Achille Bonito Oliva, si pone come un evento che vuole segnare un punctum nell’estetica dei nostri giorni, subissata da gusti e strategie artistiche, semiotiche che hanno perso, talvolta, le radici dell’arte più pura. Il termine coniato da Radini Tedeschi è Tiltestetica, con cui non si asserisce la morte dell’estetica, men che meno dell’arte, come qualcuno ha insinuato, bensì, il corto circuito che l’estetica sta subendo sulla scia di una pluralità di gusti, una varietà infinita di linguaggi che finiscono con il confondersi senza trovare una propria identità. Una sorta di caos che, in prima istanza, non potrebbe generare le stelle di Nietzsche. L’Esposizione del 2014, la seconda edizione, dopo quella più “ingenua” del 2011, si sofferma sullo status attuale del gusto.

Esposizione Triennale di Arti Visive 2014 - http://www.esposizionetriennale.it/La crisi economica e sociale ha relegato il mondo dell’arte ad essere considerata una vetrina inavvicinabile, lontana dai bisogni quotidiani. Al contempo, molti artisti hanno sentito la necessità di approdarvi, come fosse un porto sicuro, ma senza che avessero le navi adatte. La Tiltestetica cerca di analizzare questo tilt, appunto, che si è creato, ben conscia di quanto i mutamenti nell’arte, nel suo essere e pensare, in un flusso continuo, siano all’ordine del giorno, portando lo sguardo verso nuovi linguaggi che, nel caso romano, non cercano una nuova avanguardia, ma una nuova estetica – che sembra essere stata conquistata, con l’ Estetica Paradisiaca – capace di essere una fucina viva e ricca, non un inutile affastellamento sulla scia di una Babele dell’arte, quanto, piuttosto, una pluralità corale in cui ogni apporto genera nuova ricchezza che metta al bando le ribellioni tout court, tipiche del ‘900 e si abbandoni alla dolcezza pura della creazione e della fruizione artistica.

al.to., che partecipa con il primo dipinto del suo ripreso percorso pittorico, L’angolo dei desideri, esponendo alla Galleria della Pigna UCAI, presso il prestigioso Palazzo Pontificio Maffei Marescotti, in via della Pigna 13, è stato inserito in quello che viene definito il linguaggio della Neotransavanguardia, a metà strada fra la metafisica e il surrealismo, in cui tratti geometrici definiti si (con)fondono con l’aspetto più onirico che guarda e ricorda il reale vissuto.

Seguendo l’artista sulla sua pagina FB potrete trovare molte notizie e curiosità, oltre che visionare personalmente il dipinto in mostra a Roma   https://www.facebook.com/pages/Al-to/484394455003501

Qui di seguito, inoltre, troverete links utili per avere tutte le notizie sull’Esposizione Triennale 2014.

 

TV NAZIONALI

7 Giugno 2014 – Servizio del TG1

7 Giugno 2014 – Servizio del TGcom 24, Mediaset con intervista a Daniele Radini Tedeschi

9 Giugno 2014 – Servizio del TG1 con intervista a Daniele Radini Tedeschi

 

QUOTIDIANI NAZIONALI: TESTATE

Giovedì 29 maggio 2014 — IL GIORNALE, pag.24 — ROMA. APRE LA TRIENNALE DI ARTI VISIVE DIRETTA DA RADINI TEDESCHI.

Venerdì 30 maggio 2014 — IL TEMPO, Roma, XIII — ARTE. SI INAUGURA ALL’UNIVERSITA’ LA TRIENNALE DI ARTI VISIVE

Venerdì 30 maggio 2014 — LIBERO, pag.30 — ALLA TRIENNALE DI ARTI VISIVE DI ROMA. RADINI TEDESCHI LANCIA IL MANIFESTO DELL’ESTETICA PARADISIACA

Sabato 31 maggio 2014 — IL CORRIERE DELLA SERA — ESPOSIZIONE TRIENNALE

Venerdì 6 giugno 2014 — LA REPUBBLICA — KOSTABI ED ESPOSITO LIVE D’ARTE E MUSICA CON I “KOSTABEAT”

Venerdì 6 giugno 2014 — IL TEMPO, pag.25 — DISINCANTO E POESIA ALLA TRIENNALE DI ROMA

Domenica 8 giugno 2014 — IL MESSAGGERO, p.52 — MOSTRE. Triennale nel segno di una nuova estetica

SITI WEB:

Il Fatto Quotidiano – online

Triennale di arti visive, dal 6 giugno alla Sapienza l’estetica paradisiaca e l’astrazione – il Messaggero online

La «Tiltestetica» di Reboani protagonista della Triennale – Corriere della Sera Roma

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Esposizione Triennale di Arti Visive 2014 - http://www.esposizionetriennale.it/

Genesi di un opera

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Genesi di un opera; l’angolo dei desideri non è un posto chiuso, ristretto nelle nostre anime, buio, celato o pronto ad esser surclassato dal resto.

E’ un luogo vivo, ampio, pulsante che, molte volte, ci spinge ad avviare un percorso all’interno della nostra vita e che, se aiutati dalla regia del Caso, del Destino, diventa la fucina della nostra vita. Il dipinto di al.to. titolato proprio L’angolo dei desideri, rivela tutta la potenzialità ideologica e concettuale che sta dietro ad un desiderio, sia da un punto di vista formale che dall’ambito personale da cui esso deriva. Il quadro in questione è stato realizzato nel settembre 2011 e segna il ritorno alla pittura di Alfredo Torsello, dopo più di trenta anni.

Abbandonata la pittura negli anni dell’adolescenza, un viaggio a Madrid fa riemergere la passione e la necessità di espressione attraverso il medium pittorico. E’ il primo quadro della seconda parte del percorso d’artista ed è, infatti, firmato Manfredi, uno dei suoi nomi, quello con cui la famiglia e il suo Salento lo riconoscono, e, per questo motivo, è un unicum. La filiazione di questa opera è, come accadrà anche per altri lavori, una foto. al.to. ha ripreso in un attimo particolare la sua donna e musa, Paola, all’interno del Museo Reina Sofia e ha poi idealizzato e trasposto quella immagine su tela. Tuttavia, questo quadro è uno scrigno di metafore. Mette in scena, come afferma lo stesso autore, “la possibilità di varcare una soglia per passare alla scoperta di un mondo che, magari, fino ad allora si era solo osservato dalla soglia senza mai varcarla… nella sua staticità, il dipinto prelude ad una azione dinamica in avanti e non una stasi nella posizione o un indietreggiare.” Inoltre, fa coincidere la ripresa a dipingere con l’idea dell’object trouvé di Marcel Duchamp che, si può notare nell’artificio architettonico della doppia apertura parietale del museo madrileno che somiglia, concettualmente, alla Porte: 11, Rue Larrey, ossia quell’anta lignea che l’artista francese usò per dividere 3 ambienti e incardinando la porta ad un unico angolo, cosicché all’apertura di uno spazio, ne risultassero chiusi gli altri e viceversa. Accadde, però, che, l’idea di Duchamp rivelò, invece, oltre l’anticonvenzionalità, anche quella di confine rituale e soglia simbolica tra un non chiuso e un non aperto. Non è forse questo il luogo deputato ai desideri? Una sorta di limbo, in cui l’idea e l’azione sono ancora sospesi, ma al sicuro. Il parallelismo con l’opera di Duchamp, tuttavia, non era né cercato né voluto, ma emerso solo mesi dopo la realizzazione del quadro di al.to.

Molto è accaduto dopo questa opera: Alfredo Torsello ha smesso i panni (artistici) di Manfredi e ha dedicato sé stesso all’arte con una nuova visione, trasformandosi in al.to., permettendo a tutta la sua pirandelliana e poliedrica personalità di arricchire la portata espressiva. Paola , idealizzata in questa opera, dipinta di rosso, uno dei colori chiave della produzione di al.to., ha preso sempre più spazio sulle tele dell’artista, confermandosi una delle maggiori fonti di ispirazione per lui. E forse, in questo dipinto, in nuce era già presente il futuro: l’atto di sbirciare della figura alla porta, senza paura, può essere interpretato come un insieme di desideri da esaudire che, poi, pian piano hanno avuto riscontro nella realtà.